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Il mondo delle cryptovalute nell’ultimo anno ha visto una crescita a dir poco esponenziale, l’esplosione di queste valute digitali ha portato quasi una piccola rivoluzione nel mondo dell’informatica, la quale si è tradotta però in poco tempo in una sorta di incubo per gli utenti, soprattutto per i videogiocatori, che hanno visto il mercato depauperato di schede video, essenziali per giocare.

Come se non bastasse, l’incubo si è esteso anche alla corte dei governi mondiali, dal momento che il mining delle varie valute ha portato ad un consumo di corrente davvero mostruoso, che da solo vuol dire oltre che un uso di energia esagerato, anche delle emissioni davvero inaccettabili, cosa che ha portato numerosi stati a mettere in vigore misure restrittive contro le crypto.

 

1000 sistemi trasformati in frittelle

Le forze dell’ordine in Malesia hanno sequestrato 1069 mining rig usati per estrarre criptovalute e poi li hanno distrutti con uno schiacciasassi, sembra quasi un sogno fatto apposta per videogiocatori ma è la verità, si tratta di macchine sequestrate poichè connesse indebitamente alla corrente elettrica nell’arco di sei mesi e poi distrutte.

L’operazione ha avuto luogo nella città di Miri e ha coinvolto la Sarawak Energy, una società di servizi elettrici della Malesia, la quale ha portato al sequestro di materiale informatico per un valore di circa 1,25 milioni di dollari, materiale che in corrente elettrica ha consumato circa però 2 milioni di dollari, furto di corrente che tra l’altro ha spesso provocato interruzioni temporanee nella città, cosa che fin da subito ha insospettito le autorità.

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