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Il vaccino di AstraZeneca sembra quasi ormai un ricordo in Italia per il fatto che è stato sospeso per la somministrazione per quelli sotto i 60 anni, anche se in realtà può essere inoculato però in seguito all’approvazione del medico. Il motivo dietro questa scelta riguarda l’alto rischio di far nascere dei coaguli di sangue che poi possono dare vita a eventi trombotici.

Un nuovo studio europeo ha fatto una scoperta inquietante sul vaccino di AstraZeneca. Secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, l’ECDC, per gli under 30 il rischio di morire a causa del suddetto trattamento è doppio rispetto al rischio di morire a causa del Covid-19. In sostanza, non ci sono benefici diretti per chi ha sotto i 30 anni rispetto ai rischi.

 

AstraZeneca: il vaccino è più pericoloso del Covid-19

Lo studio ha analizzato la somministrazione del vaccino in questione tra la popolazione tra i 19 e i 39 anni in Francia a partire da maggio di quest’anno. In questo periodo il vaccino di AstraZeneca avrebbe contribuito, a livello statistico, a salvare almeno 10 ragazzi dalla morte. Al tempo stesso però 21 decessi a causa della coagulazione del sangue sono stati collegati direttamente al vaccino.

Già precedentemente era stato visto da alcuni studi come più l’età scende più il rischio di sviluppare un coagulo di sangue aumenta per chi ha ricevuto AstraZeneca. Anche trattato prontamente, il rischio di morire si aggira attorno al 20% e non è sempre facile accorgersi della sua presenza in tempo. Per questo motivo alla fine molti paesi stanno rinunciando a tale trattamento.

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