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La settimana trascorsa è stata quella della ripartenza per la psicosi AstraZeneca. La segnalazione di alcuni casi sospetti di effetti collaterali a giovani italiani, dopo le campagne dei famosi open day, ha fatto ripiombare lo scetticismo sul siero inglese proveniente dell’Università di Oxford.

La campagna di immunizzazione contro il Covid ha subito una leggera – per ora – frenata. L’Aifa e i Cts in Italia hanno infatti previsto dei paletti molto più stringenti per AstraZeneca. Il vaccino potrà essere somministrato solo ed esclusivamente a persone over 60, sia con la prima sia con la seconda dose.

 

AstraZeneca, ritorna la psicosi contro il vaccino inglese

A destare sospetti per AstraZeneca sono gli effetti collaterali, da sottolineare rarissimi, come gli episodi di trombosi. Nelle ultime ore sulla questione è tornata anche l’EMA con parole molto rassicuranti. Su Twitter gli esperti dell’agenzia regolatoria hanno scritto: “La disinformazione sta correndo oggi. Questa è la situazione: il rapporto rischi/benefici di AstraZeneca è positivo e rimane autorizzato per tutta la popolazione”

I pronunciamento di EMA tuttavia per ora resta inascoltato. Quasi tutte le principali nazioni europee, infatti, hanno scelto di muoversi in indipendenza sul siero inglese, proponendo a turno dei limiti per l’uso in determinante fasce d’eta. 

Come detto, in Italia si è scelto di lasciare il farmaco AstraZeneca solo ai cittadini con età superiore ai 60 anni. Per le seconde dosi di chi ha già ricevuto il vaccino inglese, si procederà con AstraZeneca per gli over 60 e con un altro siero a mRNA per coloro che hanno meno dell’età target.

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