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Con sempre più giovani che stanno ricevendo le prime dosi del vaccino di AstraZeneca, la maggior parte anche solo su base volontaria in alcune regioni, i timori stanno tornando a salire. Il trattamento ha la possibilità di far insorgere un effetto collaterale che può avere gravi conseguenze. Si parla ovviamente di coaguli di sangue e poi di eventuali casi di trombosi.

Come si è visto da alcuni studi, più si scende di età più i rischi aumentano. Quelli tra i 20 e i 55 sono quelli più a rischio e ancora di più lo sono le donne, come un recente caso italiano ha sottolineato. Questo rischio sta diventando sempre più grande tanto che alcuni esperti chiedono di vietare la somministrazione di AstraZeneca per i più giovani o almeno per le donne.

 

AstraZeneca: il rischio di effetti collaterali

Tra i vari esperti e scienziati c’è quella capeggiata dall’Associazione Luca Coscioni che ha proprio chiesto al governo di fare un passo indietro sul vaccino di AstraZeneca, una modifica delle fasce di età. Al tempo stesso, l’immunologa e docente di Pediatria all’Università di Firenze Chiara Azzari ha chiesto invece all’EMA di escludere donne giovani. La richiesta vale per tutti i vaccini Covid-19 a vettore virale come quindi anche quello di Johnson & Johnson.

Secondo la nota informativa del vaccino di AstraZeneca il rischio di trombosi venosa trombocitopenia per i più giovani è un caso ogni 10.000 dosi somministrate, un’incidenza molto più alta dei numeri finora condivisi. Un terzo dei casi si trasforma in grave. Considerando che almeno in Italia c’è una media di oltre 60.000 dosi somministrate di questo vaccino al giorno allora i rischi sono tanti.

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