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L’Agenzia Italiana del Farmaco, come le altre agenzie europee, tiene in costante sotto controllo i dati relativi agli effetti collaterali dei vaccini. Un osservato speciale in tal senso è proprio il vaccino di AstraZeneca che ha un rischio concreto di causare coaguli di sangue che a loro volta possono portare a casi di trombosi.

L’AIFA ha da poco aggiornato il rischio relativo proprio al vaccino di AstraZeneca visto che sono emersi dei nuovi punti sulla valutazione generale. Si parla sempre di rischio di insorgenza di trombosi in combinazione con trombocitopenia.

 

AstraZeneca: l’AIFA aggiorna il rischio

Gli elementi chiavi aggiornati sul vaccino Vaxzevria, ovvero quello di AstraZeneca:

  • Vaxzevria è controindicato nei soggetti che hanno presentato sindrome trombotica trombocitopenica (TTS) in seguito alla precedente vaccinazione con Vaxzevria.
  • La TTS richiede una gestione clinica specializzata. Gli operatori sanitari devono consultare le linee guida applicabili e/o consultare specialisti (ad esempio, ematologi, specialisti nella coagulazione) per diagnosticare e trattare questa condizione.
  • I soggetti con diagnosi di trombocitopenia insorta entro tre settimane dalla vaccinazione con Vaxzevria devono essere attivamente valutati per segni di trombosi. Allo stesso modo, i soggetti che presentino trombosi entro tre settimane dalla vaccinazione devono essere valutati per trombocitopenia.

Nonostante questo possa spaventare, si continua a sottolineare come il vaccino di AstraZeneca continua a essere considerato sicuro. Il rischio di comparsa dei coaguli di sangue ha un’incidenza di un caso ogni 50.000 dosi somministrate che diventano 600.000 con la seconda. In ogni caso, per chi non può ricevere proprio la seconda dose a causa dell’attuale rischio può fare affidamento al vaccino di Pfizer.

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