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Vi siete mai chiesti quale fosse il meccanismo che stava alla base del funzionamento del primo computer della storia? Sicuramente molti di noi avranno fantasticato su quale potesse essere questo meccanismo, ma nessuno, almeno finora, era riuscito a far luce su questo aspetto.

Finalmente, dopo molti anni di studio, alcuni scienziati dell’University College di Londra hanno descritto il possibile funzionamento del primo “computer” analogico della storia. Nel loro lavoro, pubblicato su Scientific Reports, i ricercatori londinesi fano riferimento ad un particolare computer: la macchina di Anticitera, il sofisticato calcolatore astronomico in bronzo costruito dagli antichi Greci per predire le eclissi, le fasi lunari, la posizione del Sole e dei cinque pianeti fino ad allora noti.

Il meccanismo che stava alla base di questo computer analogico era quello a ruote dentate. Gli scienziati, grazie all’analisi dei reperti eseguita con i raggi X nel 2005, hanno individuato migliaia di caratteri incisi, una sorta di vero e proprio “manuale d’uso” sul funzionamento del cosmo meccanico a manovella. Proprio ripartendo da queste descrizioni, i ricercatori sono riusciti a spiegare come la macchina riproduceva il movimento dei pianeti su cerchi concentrici, minimizzando il numero degli ingranaggi. Il tutto, allo scopo di compattare il meccanismo in uno spazio di appena 25 millimetri.

Nonostante questo incredibile progresso, resta ancora un fitto alone di mistero intorno al funzionamento della macchina di Anticitera, il primo e vero computer analogico della storia, il più antico finora scoperto. Sicuramente si tratta di una grandissima e sofisticata opera di ingegneria meccanica costruita dagli antichi Greci, popolo di inventori e grandi scienziati.

FONTEScientific Reports
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