Facebook negli anni ha ricevuto un gran numero di critiche e molte varie tra di loro. Tra queste ce n’è un particolare ovvero quella relativa alla condivisione di notizie. In questo non si sta parlando di fake news o disinformazione, ma in generale della condivisione di news a tutto tondo.
In seguito a una legge australiana, Facebook avrebbe iniziato a impedire la condivisione da parte degli utenti normali, ma anche degli enti governativi o delle società non a scopo di lucro. La legge che ha portato a questo prevede che il social network paghi le testate giornalistiche per la condivisione di notizie sulla piattaforma, una scelta ovviamente non gradita.
Facebook contro l’Australia
Facebook ha subito spiegato che è stato un errore e questa è la dichiarazione ufficiale rilasciata ad Engadget: “Le pagine governative e non di notizie non dovrebbero essere influenzate dall’annuncio di oggi. Le azioni che stiamo intraprendendo mirano a limitare agli editori e alle persone in Australia la condivisione o la visualizzazione di contenuti di notizie australiane e internazionali. Poiché la legge non fornisce una guida chiara su la definizione di contenuto delle notizie, abbiamo preso una definizione ampia per rispettare la legge così come redatta. Tuttavia, annulleremo tutte le pagine che sono state inavvertitamente interessate.”
Questa legge coinvolge anche Google il quale ha praticamente annunciato che se la legge passerà dovrà smettere di mostrare le notizie nella ricerca di Google in Australia. Questo causerebbe praticamente la morte dell’informazione libera nel paese. Entrambi sono strumenti utili alle testate che senza di essere non avrebbero nessuna vetrina e quindi nessun lettore. Quello che sta succedendo in Australia ha dell’incredibile.