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Il 5G è ormai tra noi, ma ci vorranno diversi anni prima che diventi veramente alla portata di tutti, soprattutto a livello di copertura. Detto questo, mentre le diverse società sono impegnate ad ampliare l’infrastruttura dedicata, altri esperti stanno andando avanti con la ricerca e sviluppo per la rete del futuro, il 6G.

In Cina, nello scorse ore, è partito un razzo con destinazione l’orbita terrestre, il razzo Long March 6. Il vettore in questione, partito dal Taiyuan Satellite Launch Center, trasportava 13 satelliti, ma solo uno di questi risulta alquanto interessante, ovvero il primo satellite di prova 6G che prende il nome di University of Electronic Science and Technology.

Questo satellite, anche chiamato Tianyan 05 Satellite, pesa 70 chili e trasporta materiale utile alla comunicazione satellitare in terahertz. Ha superato diversi testi prima di essere spedito in orbita, soprattutto sui componenti principali della banda di frequenza. Il suo scopo sarà stabilire collegamenti con velocità superiori al normale e test di carico in tal senso. I ricercatori sperano di farlo diventare una piattaforma globale per le comunicazioni in scenari di applicazioni spaziali.

 

Il primo satellite 6G al mondo

Il punto principale è proprio la capacità di comunicazione in terahertz la quale presenta diversi vantaggi non ignorabili come più risorse a livello di spettro, una velocità di trasmissione più alta e una facilità di integrazione. Ovviamente, per com’è inteso ora, viene difficile pensare al 6G per un uso di tutti i giorni di un utente medio di smartphone, ma servirà per comunicazioni più sensibili come quelle tra lo spazio e la Terra.

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