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I Pixel di Google sono sempre stati dei dispositivi particolari, interessanti, ma sicuramente non dei top di gamma in senso stretto. Soprattutto a livello di potenza, questi smartphone sono sempre risultati meno potenti rispetto alla concorrenza. Sembra che quest’anno il divario sia aumentato con i Pixel 5 e questo non solo a causa del processore scelto dal produttore.

Questi modelli sono alimentati da uno Snapdragon 765G di casa Qualcomm, un ottimo processore di fascia media, ma per qualche motivo sta risultando sotto-performante, perlomeno sempre rispetto ad altri dispositivi che utilizzano lo stesso chip.

In particolare, la modalità chiamata single-threaded funziona a dovere e viene erogata la potenza necessaria mentre nel multi-core ci sono molte differenze. Per intenderci, sembra la potenza di uno smartphone alimentato da uno Snapdragon 710 quindi un’altra generazione.

 

Google Pixel 5: bene e male

Detto questo, lo specchio di queste prestazioni non eccellenti è avere una batteria che dura a lungo, anche se continua a presentarsi un problema di surriscaldamento. Un altro punto che non sta andando esattamente bene con questi smartphone è il comparto fotografico. Il cambio di direzione in questo caso è anche dovuto all’arrivo sul mercato di altri modelli come i Pixel 4a. In sostanza, anche per il comparto fotografico non si tratta più di fascia alta, ma di media.

Il Pixel 5 presenta una configurazione doppia, un sensore primario da 12,2 MP e un’ultra-grandangolare da 16 MP. Il principale è lo stesso sensore del Pixel 4 della scorsa generazione che in accoppiata al secondario, che non un teleobiettivo, il risultato non è niente di eccezionale.

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