Samsung ha annunciato la morte del suo storico presidente, Lee Kun-hee all’età di 78 anni. Il presidente è morto oggi, 25 ottobre, con la sua famiglia al fianco e suo figlio, vice presidente, Lee Jae-yong.

La sua è stata una storia veramente incredibile, anche con alcuni risvolti poco chiari, che ha portato una piccola azienda di famiglia a diventare leader del settore della tecnologia a livello mondiale, e che ha risollevato le sorti della Corea con i propri progetti e le proprie fabbriche.

Le cause della morte non sono state dichiarate, ma sappiamo che già da tempo il presidente Samsung Lee Kun-hee era in cattive condizioni di salute, a causa di attacco di cuore del 2014. Da quel momento in avanti il figlio è stato sempre visto come presidente dell’azienda de facto, nonostante la sua posizione reale fosse quella di vice presidente.

 

Un’azienda dallo sviluppo mondiale

Il percorso che ha portato Samsung a diventare il colosso che è oggi, non è stato sempre perfetto. Il presidente era l’uomo più ricco del paese, e la sua azienda contribuisce ancora oggi ad 1 quinto del pil del paese. A partire dagli anni Novanta, la sua politica ha portato ad una crescita esponenziale, dalla vendita di televisioni economiche, all’impero che è oggi. Tuttavia, nel 1995 è stato accusato per il possesso di un fondo nero molto cospicuo e nel 2008 di evasione fiscale e appropriazione indebita. Due accuse per le quali ha ricevuto il perdono ufficiale dalle autorità nel 2009, e che gli ha permesso di rivestire una posizione nel Comitato Internazionale Olimpico.

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