Come ben sappiamo, siamo nel bel mezzo di un’altra ondata di contagi e rischi per tutti gli italiani dal punto di vista economico sono più che evidenti. Tuttavia, il Governo si sta mettendo al lavoro affinché ci sia la limitazione di tutti i danni che potrebbero accadere, o quanto meno in maniera parziale. Il .L. 129/2020, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 20 ottobre, sembra suggerirci questa situazione. In particolar modo, permette di far prendere un po’ d’aria fresca per chi si trova con un debito pregresso e teme di non poterlo sanare in fretta. Quindi, di conseguenza, possiamo affermare che ci sono delle ottime notizie per chi non ha effettuato in tempo il pagamento delle cartelle esattoriali. Andiamo a vedere nel dettaglio cosa è trattato nel Decreto e come i cittadini possono beneficiarne.

 

 

Cartelle esattoriali: ecco che cosa ci suggerisce il Decreto

I debitori però non devono esultare completamente: le buone notizie per chi non ha pagato le cartelle esattoriali sono infatti parziali. Cosa significa? Il Decreto prevede il rinvio delle notifiche e dei relativi pagamenti, ma solo per alcune cartelle. Secondo l’Agenzia delle Entrate, le cartelle interessate sono quelle che riguardano il periodo compreso tra l’8 marzo e il 31 dicembre 2020. In parole povere, i debitori avranno un rinvio del pagamento di cartelle esattoriali relative a questo periodo.

Il nuovo Decreto, inoltre, riguarderà solo questo periodo indicato solo nel momento in cui non è già oggetto dei benefici previsti dal Decreto Rilancio 2020. In caso contrario, i contribuenti potranno rinviare i relativi pagamenti fino al 31 dicembre 2022. Invece, per le cartelle esattoriali che riguardano i controlli formali sulle dichiarazioni dei redditi 2018, invece, il rinvio slitta fino alle fine del 2023. Con questo si può decretare una maggiore serenità su tutto il territorio italiano dal punto di vista economico.

Purtroppo però le buone notizie potrebbero finire qui. Il D.Lgs 159/2015 prevede che durante i periodi di sospensione sia presente anche la proroga proporzionale di termini riguardanti decadenza e prescrizione. Di conseguenza, alcune cartelle potrebbero rimanere valide fino alla fine del 2022, mentre alcune non beneficeranno di nessun rinvio. In particolare, quelle di cui stiamo parlando sono quelle di IMU, TARI, bollo auto e contributi previdenziali.

In conclusione, possiamo dire che il nuovo Decreto aiuterà molto gli italiani, ma non c’è una vera e propria cancellazione dei debiti. Il rischio c’è e viene semplicemente posticipato per chi non è ancora stabile economicamente.

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