Nell’ultimo anno uno dei fatti di frode che ha riscosso maggiore risonanza nella comunità è stata sicuramente la truffa dei diamanti, un atto illecito che all’interno del suo giro ha coinvolto oltre che a comuni cittadini anche nomi di rilievo come banche autorevoli e VIP, tratti in inganno e portati a investire somme di denaro per l’acquisto di diamanti ad un prezzo di molto superiore a quello di mercato.

Ovviamente non appena capito che qualcosa non andava sono scattate le denunce e la Procura di Milano ha aperto un fascicolo che al suo interno raccoglieva dati e informazioni sia riguardo le banche coinvolte sia riguardo i fatti frodosi, i quali hanno coinvolto niente poco di meno che circa 280 persone, portandole a fare investimenti privi di ogni logica a loro insaputa.

Banca condannata

A quanto pare un giovane risparmiatore della Garfagnana ha finalmente avuto giustizia, la sentenza pronunciata dal Giudice Giovanni Piccioli del tribunale di Lucca, come pronunciato dall’avvocato Francesco Giordano, ha disposto nuovamente la condanna di banco BPM a restituire al risparmiatore la differenza tra il prezzo pagato e il reale valore di mercato dei diamanti acquistati.

La causa riguardava ovviamente i diamanti e coinvolge una filiale dell’allora Banco Popolare, ora Bpm di Piazza al Serchio, la quale premeva verso la conclusione dell’affare dal momento che l’azienda intermarket Diamond Business Spa (ora fallita) garantiva un certo corrispettivo per tutte le transazioni concluse alla banca, fattore determinante nel portare il giudice a ravvisare la responsabilità dell’Istituto di Credito.

Secondo il giudice il valore dei diamanti era di gran lunga inferiore a quanto pagato, un dato di cui la banca aveva la responsabilità di informare il cliente.

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