Cavo USB-C: a cosa serve e perché supera gli altri cavi?

USB sta per “Universal Serial Bus”. Ad esso fu attribuito tale nome perché si pensava si potesse imporre su qualsiasi altro tipo di connettore sul mercato, purtroppo però non fu così. Successivamente nacquero circa una mezza dozzina di varianti di USB, tra cui mini-USB e micro-USB. È poi sbarcata l’ultima versione del classico USB, nonché il famoso type C, che non ha rivali. Ma perché il cavo USB-C è considerato la migliore tecnologia di connessione da anni?

Innanzitutto USB-C è un connettore intelligente per via della sua simmetria che permette a chi lo possiede di inserirlo alla cieca.

Questo ha una forma ovale: un rettangolo con gli angoli smussati in una curva che contribuiscono al suo giusto inserimento nei dispositivi. Il cavo di tipo C è per giunta adattabile a console di gioco, ma anche a telefoni Nintendo Switch, MacBook Pro e Samsung Galaxy.

 

Cavo USB-C: perché sono i più veloci in circolazione?

I cavi type C vengono comunemente usati per caricare dispositivi portatili, smartphone, laptop e persino telecamere di sicurezza ma anche per trasferire file, foto e video.

Un cavo USB-C collegato a una porta USB 3.1 può trasferire 10 gigabyte di dati al secondo. Collegandoti a una porta 3.2 si ottengono 20 gigabyte al secondo. Mentre le porte Thunderbolt 3 permettono ai cavi USB-C di trasportare fino a 40 gigabyte al secondo.

Pertanto è molto più veloce di qualsiasi altro tipo di connettore USB, in quanto può fornire 2,5 watt di potenza, che è lo stesso della maggior parte dei connettori USB-A. Ma molti dispositivi utilizzano un protocollo chiamato Power Delivery (PD), che consentirà a un cavo USB-C di fornire fino a 100 watt.

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