Diesel batte auto elettricheLa rivoluzione dei motori passa per le auto elettriche anche se al momento i vantaggi delle vetture Diesel sono incontestabili dopo le valutazioni degli automobilisti. Mentre l’Italia si appresta a bandire dal merchandising tutti i motori endotermici entro il 2035 piovono valutazioni a catena su quelli che sono i punti a favore dei vecchi propulsori. Molti automobilisti scoprono a loro spese l’onere di avere una vettura EV con tutti i disagi che questa (al momento) comporta. Scopriamoli insieme.

 

Auto Diesel o auto elettrica: ecco le differenze

Nessuno nega che le Electric Vehicle possano rappresentare il futuro. L’uso delle batterie sarà vantaggioso e versatile dal punto di vista pratico ed economico. Usiamo il tempo al futuro in quanto l’attuale tecnologia non sempre rappresenta l’ideale di mobilità ostentato utenti. Vi sono delle importanti differenze tra un utilizzatore abituale di veicoli ed un automobilista che si sposta di continuo. La prima differenza non fa però discriminazioni e si riferisce al prezzo.

 

Prezzo Diesel contro elettrica

Il costo per mantenere ed acquistare una vettura elettrica è superiore alla controparte. Situazione che si verifica sia all’uscita dal concessionario che durante le operazioni di regolare manutenzione ordinaria e straordinaria. L’introduzione delle batterie comporta inevitabilmente un costo maggiore in vista di una sostituzione altrettanto onerosa dettata dai limiti intrinseci della tecnologia attuale. In condizioni normali, infatti, la sostituzione batterie incorre nel giro di 10 anni, fermo restando contest di operatività nel range dei valori ottimali.

A poco continuano a valere gli incentivi statali e regionali per il passaggio al mercato eco sostenibile. La spesa è alta e spesso ingiustificata a causa del secondo punto che andiamo a prendere in esame, ovvero la ricarica.

 

Ricarica elettrica contro carburante

In relazione a costi, tempi ed autonomia c’è molto da dibattere sulle attuali soluzioni alimentate ad energia elettrica. Ottima la possibilità di ricaricare in casa (corrente alternata) e fuori casa (corrente continua) ma i costi sono spesso alti e non concorrenziali rispetto al Diesel.

La bolletta lievita con un tariffario medio di 50 centesimi al KWh mentre i tempi per completare un ciclo di carica costringono a molte ore di collegamento alla presa di corrente. Anche se non fosse così per merito della ricarica rapida è bene considerare che questa introduce un sensibile aumento del prezzo al dettaglio per ricariche in colonnina fino ad 80 centesimi al KWh. Servono, tra l’altro, da 45 minuti a diverse ore prima di imbracciare nuovamente il volante.

In relazione all’autonomia ci sarebbe molto da dibattere per auto che mediamente consentono di percorrere sui 350 Km con un pieno. Una distanza per molti inaccettabile in vista di un lungo viaggio. Svantaggio che si ripercuote in maniera diretta sull’esperienza di guida in luogo di una tangibile mancanza di infrastrutture di ricarica autostradali e sub-urbane. Con il carburante tradizionali bastano pochi minuti per arrivare a percorrere migliaia di chilometri senza fermarsi.

 

Emissioni nocive

In luogo delle recenti disposizioni si prevede un allontanamento delle vetture Diesel entro il 2035 con l’Italia che ha votato la fiducia per il veto assoluto di vendita alle case costruttrici. Ma allo stato attuale il livello di conversione industriale verso l’energia green incide soltanto per il 65%. Questo significa che le fabbriche producono ancora troppi materiali di scarto dannosi per l’ambiente nel momento in cui realizzano le batterie. Considerando un ciclo medio di vita utile pari a 10 anni (circa 150.000 Km) il CEF-IFO di Monaco di Baviera ha decretato una vittoria del gasolio anche dal punto di vista del fattore inquinamento. il confronto ha tenuto conto di una Tesla Model 3 ed una moderna Mercedes Classe C alimentata con motore Diesel Euro 6D Temp. Il computo finale ha dato un risultato inatteso.

 

Il futuro

Le amministrazioni locali stanno votando la fiducia al processo di sburocratizzazione che consente di alleggerire il carico decisionale per l’installazione di nuovi hotspot elettrici. Al contempo le fabbriche si stanno votando all’eco-sostenibilità dei materiali mentre i costruttori cercano di ottimizzare i propri mezzi introducendo nuove batterie e veicoli più efficienti dal punto di vista delle performance e dell’autonomia.

Per il momento siamo ad una fase prematura ma non manca molto prima che l’auto elettrica possa prendere il sopravvento sullo storico motore. Il futuro sarà elettrico e, molto probabilmente, anche ad idrogeno.

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