the boysLa seconda stagione di the Boys si è da poco conclusa con il lancio dell’ultima puntata; il finale di stagione conferma, se ci fosse bisogno di ulteriori prove, la qualità di quella che mira a diventare un cult di livello internazionale. D’altronde le carte ci sono tutte. La storia di The Boys si sviluppa intorno alle vicende di Hughie Campbell, la cui fidanzata è stata accidentalmente uccisa da un supereroe.

Il nostro protagonista giura vendetta dopo aver incontrato Billy Butcher e aver scoperta della superbia e della dissolutezza di quelli che si fanno chiamare supereroi. La serie prende in giro tutti gli stereotipi del genere supereroistico, senza risparmiare nessuno. L’esempio più emblematico è sicuramente il Patriota.

The Boys: quando i supereroi sono i cattivi

 

Quello che dovrebbe essere in tutto e per tutto la fusione tra Capitan America e Superman, si rivela in realtà uno spietato assassino, pronto a tutto per difendere la multinazionale a capo dei Super, la Vought. E proprio questo il grande merito di The Boys; il ribaltamento del classico mondo in cui il supereroe senza macchia salva il mondo dalla spietatezza dei criminali.

In un modo molto più realistico il mondo di The Boys mostra come da grandi poteri non derivino grandi responsabilità ma grandi privilegi. I supereroi sono tratti come divi Holliwoodiani, hanno i propri gadget e le proprie pagine social. Ma come sempre dietro una patina dorata si nasconde il marcio, starà proprio a Hughie e Butch, insieme a gli altri Boys, riuscire a scardinare il sistema; la caccia ai supereroi è appena iniziata.

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