L’emergenza Coronavirus ha certamente stravolto la normalità che caratterizzava la nostra poenisola, essa ha infatti bloccato sostanzialmente tutta la macchina del nostro paese, da quelle industriale a quella fiscale, non a caso, visto il periodo privo di entrate da parte del popolo, lo Stato si è trovato costretto a diramare una moratoria per poter bloccare la riscossione delle cartelle dal momento che sarebbe stato come avvolgere un cappio attorno alla gola del popolo già stremato.

Quella moratoria però sta per giungere al termine, la sua durata, dall’Otto Marzo fino al 16 Ottobre, non verrà ulteriormente prolungata, infatti lo Stato ha reputato necessario procedere con la riscossione dal momento che le casse statali sono ormai allo stremo e non possono reggere ulteriori periodi di magra.

Ecco le tasse che arriveranno

Ovviamente l’ente che incarna le cartelle che andranno in riscossione è l’Agenzia delle Entrate, impersonata dal suo presidente Ernesto Maria Ruffini, il quale ha dichiarato che lo Stato non procederà inondando il popolo con le oltre 130 milioni di cartelle esattoriali da riscuotere, ma avremo un ritorno graduale e morbido, in modo da non fare una strage fiscale e diluire la riscossione nel tempo.

Andando nel dettaglio emerge che, i contribuenti con debiti da riscuotere sono circa 17,9 milioni, di cui 3 milioni come persone giuridiche e i restanti 14,9 milioni come singoli ma dotati di attività propria.

Secondo le dichiarazioni di Ruffini sono 220 milioni i crediti ancora da riscuotere, i quali si traducono con la bellezza di 987 miliardi di euro ancora da riscuotere, di cui nel dettaglio, 859 mila i singoli crediti oltre 100 mila euro i quali corrispondono a 626 miliardi di euro.

Quindi dal 16 Ottobre la macchina di riscossione partirà nuovamente a contattare i debitori, per fortuna non avremo uno tsunami fiscale, ciò non toglie però che le tasse stanno tornando.

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