I ricercatori del MIT Media Lab hanno affermato di essere in grado di manipolare i sogni utilizzando una tecnica chiamata incubazione mirata dei sogni (TDI) con l’ausilio del tracker Dormio.

La tecnica TDI si basa su una fase del sonno precoce, nota come ipnagogia, per modellare consapevolmente ciò che si sogna. L’ipnagogia – la prima fase del sonno – è simile alla fase REM (Rapid Eye Movement) in termini di onde cerebrali ed esperienza. Tuttavia, si possono sentire suoni durante l’ipnagogia, a differenza della fase REM. Pertanto, i ricercatori hanno registrato suoni tra cui “ricordati di pensare a un albero” o “ricordati di osservare i tuoi pensieri”. In seguito li hanno riprodotti al momento opportuno grazie a Dormio. Trattasi di un tracker del sonno indossabile, in grado di rilevare cambiamenti come la frequenza cardiaca di chi lo indossa, il movimento delle dita e altro. I ricercatori hanno potuto captare con maggior precisione l’inizio dell’ipnagogia nei soggetti.

Secondo l’autore principale dello studio Adam Haar Horowitz, il tracker  Dormio “invia input sonori al momento giusto e registra anche quello prodotto dal soggetto mentre dorme e/o sogna”. “In poche parole, le persone ci dicono se i suggerimenti sonori da noi registrati sono presenti nel loro sogno”, spiega Haar Horowitz. “Spesso ci sono delle trasformazioni. Il prompt di un ‘albero’ diventa un’auto a forma di albero – ma l’incorporazione diretta è facilmente identificabile”.

Manipolare i sogni con il tracker Dormio e la tecnica TDI: nuovo progetto di un gruppo di ricercatori

Oltre due terzi dei soggetti sottoposti a questo esperimento hanno riferito di aver sognato chiari riferimenti ai suoni registrati e proposti dai ricercatori. Un partecipante ha descritto di seguire le radici di un albero nel suo sogno, mentre un altro ha ricordato un albero della propria infanzia. Tuttavia, molti degli aspetti della manipolazione dei sogni non sono facilmente comprensibili. Potrebbe trattarsi anche di una coincidenza nella maggior parte dei casi.

“Questo progetto passa dal lavoro passato sugli incubi e sul disturbo da stress post-traumatico al lavoro attuale sull’apprendimento delle lingue nel sonno, o la creatività e i momenti di eureka nei sogni”. La tecnologia Dormio è un importante alleato in questo progetto ed è stata presentata per la prima volta nel 2018. Da quella ricerca pilota, nel gennaio 2019 si è tenuto un seminario successivo, al fine di discutere le nuove tecnologie per lo studio, la registrazione e l’influenza dei sogni.

I risultati di questo workshop sono stati utilizzati per pubblicare un’edizione speciale su Dream Engineering per la rivista Consciousness and Cognition. “La maggior parte degli studi sul sonno e sui sogni finora sono stati limitati ai laboratori universitari. Inoltre, sono molto costosi e ingombranti, sia per i ricercatori che per i partecipanti“, afferma Pattie Maes, professore presso Fluid Interfaces. “Il nostro gruppo di ricerca è entusiasta di essere pioniere di tecnologie nuove, compatte ed economiche per studiare il sonno e interfacciarsi con i sogni, aprendo così opportunità per ulteriori studi in ambienti naturali”.

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