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I Maya. Da anni l’intera popolazione mondiale conosce questa civiltà per le molteplici profezie sulla fine del mondo che hanno sconvolto e spaventato milioni di persone in tutto il globo. Ciononostante, però, sono in pochi a conoscere la vera storia di una fra le civiltà più antiche del nostro pianeta. Nota principalmente per il patrimonio artistico che hanno lasciato nell’area Mesoamerica, gli antichi Maya furono sconvolti nel 431 d.C. da una spaventosa eruzione vulcanica. Quell’anno, di fatto, dalla caldera vulcanica Ilopango, presente nello stato di El Salvador, si sollevo un’imponente colonna di gas e cenere la cui altezza è stata stimata intorno ai 45 chilometri.

Maya: una civiltà sconvolta da una tremenda eruzione

La data precisa dell’evento è stata recentemente identifica in una ricerca storica, portata a termine e pubblicata online sulla rivista dell’Accademia Americana delle Scienze (Pnas). La ricerca, supportata anche da l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), ha mostrato come la violenta eruzione ricoprì, con cenere e lapilli, intere zone dello stato di El Salvador. Quest’ultima, quindi, rese inabitabile per più di 10 anni l’intera area nel raggio di 80 chilometri dal vulcano. 

Finora non vi era una data esatta tant’è che la tremenda eruzione fu inizialmente stimata tra il 300 ed il 600 d.C. Tuttavia, grazie ad alcune evidenze archeologiche recentemente rinvenute, gli esperti hanno potuto stimare con precisione la data, identificata nell’anno 431 d.C. Il risultato della ricerca, quindi, è stato ottenuto combinando i dati archeologici e geologici con le analisi chimiche di carote di ghiaccio provenienti direttamente della Groenlandia e dell’Antartide.

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