Però ora alcuni diamanti potrebbero essere appetibili pure per l’automotive. Suona strano e lo prendiamo con le pinze, il progetto invero nato per molte applicazioni non solo di mobilità, ma dagli USA la NDB (Nano Diamond Batteries) parla di studi e prove in corso per produrre batterie che generano energia usando scorie nucleari riciclate e durando molto più di quanto è il ciclo vita di qualunque auto.

Un nano-diamante è per sempre

Magari tra un decennio, quei diamanti che passano un pochino di moda perché ci sono sempre meno promesse di matrimonio con anello, dovranno finire nelle batterie delle auto elettriche top. Dagli USA la NDB (Nano Diamond Batteries) parla di studi e prove in corso per produrre batterie che generano energia usando scorie nucleari riciclate durando molto più di quanto è il ciclo vita di qualunque auto.

Le scorie nucleari riciclate, fanno paura solo a immaginarsele nascoste da qualche parte e non vorremmo esistessero prodotte dall’attività umana, ma sono comunque presenti in giro per il mondo, per vari motivi. Nello specifico la grafite, che dopo essere purificata si può usare per creare i diamanti su scala nanometrica.

Il tutto viene promesso come amico dell’ambiente, una batteria “atomica” ma priva di emissioni che dura in teoria migliaia di anni e non deve nemmeno essere collegata alla rete ricarica. dicono che il rischio radiazioni nelle future batterie atomiche si elimina mettendo sopra ai diamanti al C14 altri diamanti (artificiali).

Se per assurdo fosse tutto pronto e funzionale, ci si scontrerebbe con interessi non da poco, nell’industria e nella gestione dei servizi che per anni si sono impegnate sul fronte delle auto a batterie, quelle da ricaricare.

Articolo precedenteAuto autonome: in futuro si potrà vedere attraverso ostacoli e nebbia
Articolo successivoSmartphone: la lista dei modelli più dannosi per le loro radiazioni