cartelle esattorialiIn questa prima estate di convivenza con il coronavirus gli italiani hanno potuto quanto meno non pensare alle cartelle esattoriali. Una delle prime decisioni prese dal governo per contrastare la crisi economica scoppiata a seguito della pandemia è stata la sospensione delle imposte a partire già dall’8 marzo.

Inizialmente la ripresa della riscossione delle cartelle esattoriali era prevista per l’1 di settembre; il governo ha però deciso, con il decreto agosto, di posticiparle ulteriormente ponendo come limite il 15 ottobre. Questa data tuttavia potrebbe non essere quella definitiva. Esiste più di una possibilità di un ulteriore slittamento che porterebbe la scadenza di questa sospensione delle cartelle esattoriali alla fine dell’anno.

Cartelle esattoriali: scadenze e proroghe

 

Come detto il decreto agosto ha posticipato il termine della sospensione dei pagamenti; nello specifico i versamenti sospesi sono quelli per: cartelle di pagamento, accertamenti esecutivi, accertamenti esecutivi doganali, ingiunzioni fiscali degli enti territoriali, accertamenti esecutivi degli enti locali. Come detto è possibile che le cartelle esattoriali subiscano un ulteriore rinvio; tuttavia i rinvii fino ad ora attuato sono costati alle casse pubbliche una cosa come 165 milioni di indebitamento.

Per questo inizia a farsi sempre più plausibile la possibilità che si possa trovare un punto di incontro tra riscossore e soggetto pagante. Per giungere a questa mediazione si potrebbe decidere di dilazionare i pagamenti nel corso del tempo evitando di presentare in un’unica soluzione circa 9 milioni di cartelle esattoriali. A confermare la concretezza di questa possibilità la ricerca, da parte di Agenzia delle Entrate, dei parametri per definire l’urgenza della cartella.

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