Conti correnti-ecco

I conti correnti, da sempre deputati come luogo dove tenere al sicuro i  risparmi, potrebbero essere a rischio. Con il DL Agosto infatti, la notifica di circa 9 milioni di cartelle esattoriali è stata spostata a metà ottobre e con essa i pignoramenti relativi ai debiti non estinti. Così potrà accadere che su alcuni conti correnti il Fisco prelevi forzosamente ciò che i contribuenti non hanno spontaneamente versato.

Se fino ad oggi per effetto del Decreto Cura Italia, è stato vigente il divieto di pignorare stipendi, pensioni e indennità dal 15 ottobre potrebbe non essere più così. Lo Stato necessità di implementare la liquidità perduta durante questi mesi in cui ha dispiegato tutte le sue forze finanziare per sostenere famiglie  ed imprese in difficoltà. Pertanto un recupero dei crediti fiscali sembra ormai agli sgoccioli, sebbene i contribuenti sperino ancora in un po’ d’ossigeno.

Cosa succederà ai conti correnti tra qualche settimana?

I conti correnti sono insieme ai valori mobiliari e agli immobili ciò che per il Fisco è più facilmente pignorabile. Nel caso dei conti bancari è fondamentale conoscere quali e quanti di questi il contribuente soggetto del pignoramento possieda. Per questo l’Agenzia delle Entrate si serve dell’Anagrafe Tributaria dove è rintracciabile un vero e proprio elenco dei conti correnti detenuti dai cittadini. Esiste tuttavia un iter molto lungo per accedere all’anagrafe dei conti tanto che spesso il contribuente riesce a svuotarlo prima che il pignoramento venga posto in essere.

In guardia dunque se siete preoccupati per un provvedimento sospeso perché dal 15 ottobre il vostro conto corrente è potenzialmente a rischio. Tuttavia il pignoramento deve tener conto di alcune dinamiche relative ai conti bancari. Ad esempio sui conti cointestati è possibile pignorare solo il 50% della giacenza proprio perché riconducibile ad almeno due contribuenti differenti. Inoltre secondo la Sentenza 6393/15 la Cassazione ha stabilito che i versamenti realizzati per coprire un conto in rosso non possono essere pignorati.

 

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