Vishing: quando la trappola arriva direttamente dallo smartphone

Non si smette mai di scoprire, ed ecco che nel 2020 spunta fuori una nuova truffa che ha del geniale. Trattasi di una tecnica particolare che giunge direttamente sul dispositivo della vittima e mira a noti Istituti Bancari o altre note aziende. Il vishing (nonché Voice Phishing) è molto più pericoloso in quanto, essendo pilotato da un persona reale, risulta piuttosto veritiero e affidabile. Nulla a che vedere con il vecchio e conosciuto phishing, diretto da una semplice mail. La spiegazione più semplice all’efficacia di tale tecnica sta nel fatto che la voce e la “presenza” di una persona, soprattutto se brava nel raggiro, è molto più convincente del classico messaggio tramite mail. Cos’altro dobbiamo sapere in merito? Scopriamolo nel paragrafo inferiore.

 

Vishing: come funziona la nuova frode tutta italiana

La frode in questione coglie nel mirino banche e aziende e vede protagonisti degli hacker che si fingono operatori telefonici di queste ultime. I truffatori ambiscono a due cose:

  1. le credenziali di accesso a un servizio o comunque ad un dato personale, il codice OTP o altro,
  2. dire che verrà inviata un’email per ottenere i dati perché è più sicuro alla comunicazione tramite telefono.

Il contenuto della chiamata è simile a questo: “Salve signora, la chiamo dalla Banca XYZ: un malintenzionato ha tentato di rubare i dati della sua carta di credito ma per fortuna ce ne siamo accorti per tempo. Cortesemente ci fornisca le sue informazioni originali così le potrò confermare che i suoi dati siano corretti e protetti.” 

Per evitare di essere truffati è bene ricordare che gli Istituti Bancari non hanno l’abitudine di richiedere telefonicamente, via e-mail o via SMS le informazioni personali o addirittura le credenziali per giungere al conto online e risolvere il problema. Pertanto è bene chiudere subito la chiamata quando si tratta di carte sospesepagamenti sospetti e conto bloccato.

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