Conti correnti nuove norme sulla chiusura anticipata cartell esattoriali

Un anno infernale per moltissimi contribuenti. L’emergenza Coronavirus – al netto dei sostanziali contributi statali per aiutare le famiglie e i cittadini a venir fuori da uno dei periodi più neri della storia repubblicana – ha comunque portato moltissimi italiani a non riuscire a sostentarsi a causa della mancanza di guadagni dalle rispettive attività, chiuse per quasi due mesi (e alcune anche di più).

Nel marasma generale di oltre metà anno, sono state azzardate moltissime previsioni su cosa sarebbe accaduto di lì a qualche mese, soprattutto in ambito economico e fiscale: i bonus e gli incentivi pianificati dal Governo ed elargiti dallo Stato hanno inevitabilmente creato un buco di bilancio di dimensioni importanti. Ed è proprio su questo che sono state concepite le più disparate ipotesi, tra cui una in particolare aveva persuaso moltissimi utenti: l’arrivo di una patrimoniale a settembre.

Patrimoniale per il Covid, nulla da temere: al momento non è prevista

C’è chi ha sfruttato questa ipotetica prospettiva per mesi, pur di accrescere il consenso e spesso generare panico fra i contribuenti, al fine di creare malcontento nei confronti della gestione dell’emergenza da parte dell’attuale maggioranza.

A nulla, però, sono valsi gli schiamazzi: neppure a fornire una prospettiva concreta e verosimile di ciò che sarebbe avvenuto a settembre, visto che gli ingenti aiuti in arrivo dall’Europa consentiranno di evitare il rischio di ricorrere ad una tassa patrimoniale per compensare gli ammanchi nel bilancio.

D’altronde, come i rappresentanti del Governo affermavano già da mesi, una patrimoniale non era neppure allo studio, per non gravare ulteriormente sui redditi dei cittadini più di quanto non lo abbia già fatto complessivamente la situazione degli ultimi mesi.

Seguiranno aggiornamenti per qualsiasi iniziativa lo Stato intenda adottare, ma per il momento il pericolo patrimoniale può dirsi scongiurato.

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