truffa Enel

La maxi retata della scorsa estate nella nostra capitale è esitata in numerosi arresti che sono avvenuti nelle scorse settimane. Ad andare in manette, numerosi clienti che hanno aggirato illegalmente il pagamento degli importi dovuti per l’energia elettrica.

I blitz, verificatisi durante i mesi caldi a Roma, hanno scoperchiato un vaso di Pandora di tangenti e corruzione che hanno visto coinvolti anche molti operatori delle aziende “vittime” della truffa.

E’ senza dubbio vero che nel corso degli anni i prezzi per la fruizione delle utenze fondamentali – come luce e gas – siano aumentati vistosamente, però quanto scoperto dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza ha dell’incredibile.

Enel e Acea vittime della truffa dei contatori: centinaia in arresto

A rendersi responsabili dell’accaduto, numerosi contribuenti che avevano ideato uno stratagemma per poter eludere il pagamento degli importi interi per aver utilizzato l’energia elettrica. Tramite l’aiuto di alcuni ingegneri, come anche di operatori delle stesse società di fornitura energetica, sono riusciti a manomettere i contatori per poter far risultare sul display un dato inferiore ai reali consumi.

Uno dei metodi utilizzati è la tecnica del magnete, una strategia abbastanza datata ma che che nei più vecchi contatori sembrerebbe ancora funzionare. Collegare il magnete all’esterno della scocca del contatore andrebbe a rallentarne l’aggiornamento e dunque la registrazione degli effettivi consumi. In questa maniera, potevano corrispondere un pagamento inferiore a quanto realmente dovuto.

Contestualmente, sono stati anche scoperti alcuni commercianti che avevano collegato il proprio impianto elettrico direttamente alle cabine dell’energia elettrica, eliminando completamente qualsiasi importo da pagare.

Dopo indagini durate diversi mesi, le Forze dell’Ordine hanno potuto pianificare una retata che ha consentito di cogliere in flagrante molti dei truffatori, finiti in manette insieme a chi ha coadiuvato le operazioni dal punto di vista tecnico. Un processo illegale, fortunatamente scoperto e interrotto per tempo.

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