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Assistere alla chiusura del proprio conto corrente non è all’ordine del giorno,  nonostante ciò rientra tra le possibilità che le Banche possono vantare nei confronti dei loro clienti. Sebbene esistano dei casi precisi in cui tutto questo può accadere, sono ben pochi gli utenti e clienti informati in merito: vista l’importanza del proprio conto corrente, invece, dovrebbe essere di dominio pubblico sapere quando tali ripercussioni possono entrare in gioco.

Conto corrente chiuso: in che modo le banche possono agire? Il correntista è tutelato?

La chiusura del conto corrente, come già annunciato, è un qualcosa di cui le Banche si servono solo in quelle situazioni definite straordinarie. Anche durante queste ultime, in ogni caso, gli istituti non possono agire a loro piacimento in quanto sono tenuti a seguire un iter ben preciso che prevede l’invio di un atto di notifica al conto correntista.

Con un periodo di validità fissato a 60 giorni, tale atto ha lo scopo di rendere nota la situazione e di rendere effettiva la chiusura del conto corrente grazie all’acquisto di validità dell’atto che si realizza alla ricezione dello stesso.

Oltre a questo primo dettaglio, ve ne è poi un secondo ancora più rilevante ossia che per la chiusura anticipata del conto vi è bisogno di una situazione oggettiva per cui il correntista non è più ritenuto affidabile. In poche parole, lo stesso dovrà:

  • Essere un soggetto con un alto e protratto indebitamento finanziario (conto in rosso protratto per molto tempo);
  • Essere un soggetto attualmente indagato per reati finanziari .
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