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Stando alle ultime news, il reddito in favore dei cittadini in stato di disagio economico e in cerca di un posto di lavoro, potrebbe presto subire una sostanziale mutazione, infatti il suo ingresso nel PNR (Piano Nazionale di Riforma) è oramai una certezza, cosa che porterà ad un restyling completo di alcuni aspetti importanti di questa misura di sostegno economico.

Sicuramente una buona parte delle riforme che subirà il Reddito di Cittadinanza saranno attuate anche alla luce del nuovo contesto socio-economico di post-lockdown generato dal Coronavirus che per mesi ha tormentato la nostra penisola, queste prenderanno corpo sicuramente in un rifacimento atto ad adattare questo sostegno all’attuale disponibilità finanziaria dello Stato, in modo da garantire la sua permanenza in essere costante.

Ecco cosa varierà a seguito della riforma

La necessità di rimodulare e riformare il Reddito di Cittadinanza nasce sopratutto dalla riconosciuta situazione che ad oggi, in pochi beneficiari di questo sussidio sono riusciti ad affermarsi nel mondo del lavoro, vero obbiettivo finale del Reddito.

Partendo dal presupposto che il RdC resterà in vigore anche per tutto il 2021, il governo ha intenzione di stabilire un double check su coloro che ne beneficiano, questo consisterà in un’analisi del reddito usato e del reddito residuato sulla carta apposita, la quale porterà ad un eventuale taglio della soma erogata mensilmente e poi semestralmente, taglio attuato appunto su base mensile e semestrale per poter inviare così la somma davvero necessaria ed evitare sprechi, una sorta di ottimizzazione delle liquidità.

In questo modo quindi si andrebbe a fare una valutazione minuziosa delle reali necessità di ogni singolo cittadino, distribuendo solo le liquidità davvero necessarie.

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