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In questo periodo di immediato post lockdown la nostra penisola si trova ad affrontare una conseguente crisi finanziaria dettata dal blocco della macchina produttiva del paese legato ovviamente alla quarantena forzata che il Coronavirus ci ha imposto.

Ovviamente al vaglio del governo stanno passando numerose proposte ideate per poter risollevare la situazione finanziaria e al tempo stesso dare un po’ di respiro fiscale al popolo, il quale di certo non ha giovato dal punto di vista lavorativo di questo blocco totale attraversato.

Una tra le proposte che più ha riscosso attenzione all’interno del governo è quella della reintroduzione della tassa patrimoniale, ritenuta da molti uno strumento utile al ridurre il divario sociale tra persone ricche e meno ricche e quindi anche adeguato per fornire un gettito fiscale allo stato non indifferente.

Ecco cosa accadrà

Nonostante la presenza di alcuni accesi sostenitori dell’introduzione della patrimoniale è altamente improbabile un suo ritorno ad alleggerire i conti correnti degli italiani, questo poichè, oltre ad essere uno strumento di antiquata concezione, risulta maggiormente poco utile in quanto già sono presenti nel fisco italiano delle tassazioni sostanzialmente simili come ad esempio la tassa sulle seconde case.

Ad esprimersi contro le fake news in merito alla tassa patrimoniale ci pensa poi anche Laura Castellivice Ministro dell’Economia la quale afferma “Maggioranza e opposizione stanno collaborando più che mai per mettere in campo tutte le misure necessarie a fronteggiare gli effetti del coronavirus”, sottolineando come al primo posto ci siano sempre e comunque i cittadini.

La tassa patrimoniale quindi non tornerà, effettivamente imporre una tassazione sui capitali non farebbe altro che stimolarne la fuga verso paradisi fiscali, cosa che sicuramente non gioverebbe al paese.

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