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Tra le misure di sostegno del reddito decretate dal Governo, è stata inclusa la sospensione dei pignoramenti prevista su stipendi, pensioni ed indennità di disoccupazione. A stabilirlo il Decreto Rilancio che ha messo nero su bianco la temporanea pausa delle confische sui redditi dei lavoratori nel periodo compreso tra il 19 maggio ed il 31 agosto 2020. Con lo stop ai pignoramenti è in arrivo una vera e propria boccata d’ossigeno per tutti coloro che hanno visto crescere le proprie difficoltà durante il lockdown.

La sospensione delle confische riguarda tutti i provvedimenti che sono stati notificati all’Inps entro il 31 agosto 2020. Tra questi sono compresi anche quelli che hanno ricevuto l’assegnazione del giudice d’esecuzione prima dell’entrata in vigore del decreto stesso. Sono invece esclusi dalla sospensione tutti gli accantonamenti posti in essere precedentemente alla legiferazione del decreto.

Come avviene la sospensione dei pignoramenti?

Il provvedimento relativo alla sospensione delle confische sui redditi è riportata nel  messaggio Inps n. 2479 del 17 giugno 2020 e si riferisce a quanto stabilito in materia dall’art. 152 del decreto legge n. 34/2020. Lo stop dei pignoramenti di fatto riguarda tutte le prestazioni a sostegno del reddito che lo stesso Inps eroga ai cittadini in difficoltà. Si riferisce dunque a quelle misure che l’Istituto assegna in sostituzione alla retribuzione o in seguito all’interruzione del rapporto di lavoro.

Così, in base al Decreto Rilancio che nasce con la volontà di sostenere le classi lavoratrici, tutti gli accantonamenti realizzati dopo il 19 maggio 2020 dovranno essere restituiti. Sarà cura dell’Istituto attribuire ai soggetti pignorati le quote confiscate in questo periodo, digitando l’opzione “Restituzione Totale” presente nella procedura Gestione Pagamenti a terzi. Dal 1 settembre 2020 tutti gli accantonamenti sospesi saranno naturalmente riattivati, rispettando i limiti sui versamenti già previsti in materia di pignoramenti.

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