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Il mese scorso, Facebook se ne è uscita con l’acquisto di una libreria/piattaforma particolare, Giphy. Un’operazione dal valore di 400 milioni di dollari che però non sembra stia convincendo il Regno Unito, ma neanche l’Australia. L’Antitrust Competition and Markets Authority sta compiendo un’indagine in merito.

Il dubbio rimane sempre lo stesso, se una fusione del genere di questo database con Facebook non porti a una concorrenza sleale verso altre parti. L’indagine riguarda solo il mercato interno del Regno Unito, ma se viene trovato qualcosa non è detto che non si possa espandere. L’Unione Europea è sempre attenta a questo genere di cose.

Durante tutta la durata dell’indagine, è stato chiesto direttamente a Facebook di non integrare Giphy sulla piattaforma. La risposta del social è stata favorevole e per un po’ di tempo continueranno a funzionare autonomamente.

 

Facebook e Giphy: l’acquisizione non convince

Le parole dell’autorità sopra nominata: “L’Autorità per la concorrenza e i mercati (CMA) sta valutando se questa o la sua transazione abbia comportato la creazione di una situazione di fusione rilevante ai sensi delle disposizioni sulle concentrazioni dell’Enterprise Act 2002 e, in tal caso, se la creazione di tale ci si può aspettare che la situazione comporti una sostanziale riduzione della concorrenza all’interno di uno o più mercati nel Regno Unito per beni o servizi.”

L’idea di base di Facebook sarebbe quella di integrare Giphy con Instagram. La paura sia di un condivisione dei dati, ma in realtà Giphy, in merito a dati di utenti, ne possiede molto pochi. Molte accuse però vedono nell’operazione tutto il contrario.

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