luce e gas-addio

Le bollette di luce e gas rappresentano un costo fisso per le famiglie italiane e poter risparmiare sui consumi costituisce un sospiro di sollievo per molte di loro. Può capitare che alcune bollette risultino “gonfiate” a causa di alcuni oneri aggiuntivi che possono essere riformulati con il fornitore oppure annullati cambiandolo. Del resto la concorrenza relativa alle utenze di luce e gas è numerosa e con la liberalizzazione del mercato delle forniture si può scegliere sempre quella più vantaggiosa.

Nonostante l’Arera abbia accolto le indicazioni governative in materia di lockdown e abbia ribassato le tariffe della luce per i clienti “sensibili” come i portatori di handicap, non è insolito ricevere fatture salate. Utilizzando poche e semplici accortezze è tuttavia possibile capire quali siano i costi aggiuntivi e quali quelli legati ai consumi effettivi. Il risultato sarà quello di verificare quali voci di spesa si possano abbattere perché considerate superflue.

5 suggerimenti per contrastare i costi in bolletta.

Sostariffe.it, un comparatore di offerte dedicato al risparmio, ha indicato 5 suggerimenti preziosi per contenere i costi delle bollette di luce e gas. Queste “regole” aiutano i consumatori a scegliere i contratti di fornitura maggiormente vantaggiosi e sono riassumibili nei seguenti punti:

– saper leggere correttamente la bolletta, valutando l’impatto dei costi aggiuntivi (costo della materia prima, Iva e accise) rispetto ai consumi effettivi;

-comunicare regolarmente l’autolettura affinchè la bolletta si basi sul ciò che si è realmente consumato e non su un calcolo presunto di energia erogata;

-verificare che il proprio profilo di consumo sia correttamente applicato (esiste una distinzione precisa tra uso domestico e non residente che prevede tariffe differenti);

-controllare le clausole applicate sul contratto di fornitura, diverse in base alla scelta del consumatore (tariffa monoraria o ripartizione dei consumi a seconda del momento di utilizzo dell’energia impiegata);

-prestare attenzione alla data di fatturazione dei fornitori. Gli utenti possono avvalersi della prescrizione qualora i distributori di energia abbiano fatturato i consumi in un tempo successivi ai due anni del periodo di riferimento.

 

 

 

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