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Con la diffusione del coronavirus e con tutti gli sforzi fatti per contrastare questa pandemia globale, tra i mezzi a cui si è ricorso per poter controllare il più possibile la circolazione eventuali infetti sul territorio, è stato fatto spesso l’utilizzo dei termoscanner, meglio detti, termocamere. Ma vediamo più da vicino, come funzionano e perché non è necessario averne paura.

Termoscanner, ecco come funzionano

Una delle cose più importanti di questo periodo è senza dubbio, la capacità di poter agire senza ricorrere a contatto fisico. Un virus potente come questo infatti, resiste ai più innocenti contatti. Inoltre esiste una serie di scomodità, correlate al metodo tradizionale, che rendono la procedura standard, eccessivamente complicata. Immaginate infatti di dover misurare la temperatura a 10 persone. Con il termometro tradizionale, se ne andrebbero circa 3 minuti per ogni persona, mentre con il termoscanner, bastano pochi secondi per ciascuna. oltre a questo notevole risparmio di tempo, evitare il contatto fisico con il paziente può essere un ulteriore modo di arrestare il coronavirus, qualora si trovasse circolazione.

Una delle cose più comode della termocamera, è la misurazione della temperatura a due persone diverse, con una identificazione facciale. Inoltre, la temperatura può essere impostata manualmente al grado che si preferisce. Un’altra interessante funzione, è il salvataggio dei risultati di eventuali misurazioni che risultano positive.  L’unica scomodità presente nei termoscanner, la mancanza di un display. Infatti, una configurazione piuttosto impegnativa per poter gestire questo problema con dimestichezza, è assolutamente necessaria e imprescindibile. Oltretutto, le termocamere a forma di pistola sono molto pratiche da usare da parte degli addetti e garantiscono molte ore di autonomia, almeno otto.

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