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Chi pagherà per i debiti contratti a causa del Coronavirus? La domanda serpeggia sui social da un po’ di settimane, e a rispondere non dovrebbe certo essere il popolo del web. D’altra parte, non si può ignorare il seguito che hanno ottenuto determinate teorie, dettate più dalla paura e dalle passate memorie che da una concreta base su cui fondare la propria analisi.

E nello specifico, la teoria che ormai da tempo si fa strada tra gli utenti corrisponde alla cosiddetta Virus Tax, una sorta di patrimoniale pagata attraverso un prelievo forzoso dai conti correnti degli italiani come avvenuto per alcune tasse dell’ultimo ventennio.

Si pensa all’Eurotassa di Prodi, così come a quella imposta dal governo Amati: ciò che è certo, però, è che si fa eccessivamente riferimento a quanto avvenuto in passato e non alle prospettive concrete di ripartenza economica e di recupero del denaro investito nell’emergenza.

Virus tax, nessuna conferma dal Governo, ma sui social serpeggia la paura

Naturalmente il Governo ha prontamente smentito l’appartenenza di una simile proposta ai tavoli di discussione quotidiani, allontanando con vigore una simile idea. Tali notizie non fanno che alimentare un clima di sfiducia e di panico assolutamente indesiderato, che in questo momento così delicato creerebbe soltanto scompiglio.

Rischiando, peraltro (e solo sulla base di una mera suggestione o mistificazione, che dir si voglia), di far vacillare a torto la fiducia che i cittadini stanno riponendo nel buon agire delle istituzioni, inducendoli ad evadere le norme di sicurezza attualmente in vigore per tutelare la salute pubblica.

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