Dopo anni di sperimentazioni e studi approfonditi, di tentativi, di fallimenti e di successi, si è arrivati a brevettare la fotocamera più veloce al mondo, in grado di immortalare eventi che si svolgono in millesimi di millesimi di secondo.

Un esempio? La fusione nucleare o il decadimento radiattivo, opportunamente marcati. Con i suoi 70 trilioni di fotogrammi al secondo, CUSP (Compressed Ultrafast Spectral Photography) rappresenta la fotocamera più rapida mai inventata nella storia dell’umanità.

Il merito di questa straordinaria invenzione va attribuito ai ricercatori della Caltech University, in California, ed in particolare al team dell’Optical Imaging Laboratory, che ha avuto la geniale intuizione di migliorare ulteriormente il modello su cui avevano precedentemente lavorato (da “soli” 10 trilioni di fotogrammi al secondo) e renderlo più performante.

Dalla Caltech l’invenzione della fotocamera più veloce al mondo: si spalancano le porte alla microfotografia

Per rendere maggiormente l’idea di quanto voglia dire 70.000.000.000.000 fotogrammi al secondo (lo scriviamo per esteso per rendere al meglio l’idea), basti immaginare che una fotocamera installata su uno smartphone ne riesce a catturare circa 30 al secondo: appare dunque chiaro, al confronto, di quali numeri stiamo parlando.

A farsi portavoce del progetto ci hanno pensato i due principali autori, Lihong Wang e Jinyang Liang, che sono riusciti ad illustrare al meglio la reale portata di questa invenzione, sottolineando quanto la possibilità di “congelare il tempo” permetterà una descrizione ben più precisa e accurata delle dinamiche con cui alcuni fenomeni si presentano o con cui avvengono.

Un nuovo passo verso l’esplorazione di nuovi orizzonti della scienza, per scoprire sempre più sul mondo che ci circonda e su come noi stessi interagiamo con esso.

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