smartphone vista sotto i vestitiUno smartphone che vede sotto i vestiti. Dopo questa notizia le abbiamo sentito proprio tutte. Potrebbe trattarsi di una mezza bufala ma in effetti con l’uso di speciali fotocamere è stato possibile fotografare in infrarosso includendo la percezione di aree visive normalmente non percettibili dall’occhio umano. Ecco l’ultima incredibile novità.

 

Smartphone che vede sotto gli indumenti: grande novità da parte di questo produttore

Il OnePlus 8 Pro pare possa vedere ciò che gli altri non vedono. Il gruppo lavora ad un aggiornamento dei moduli camera che, secondo prime indiscrezioni, prevederebbero l’inclusione di un filtro avanzato in grado di catturare dettagli invisibili ad occhio nudo.

L’affermazione precedente deve essere presa con le pinze in quanto è vero che si riesce a catturare un’informazione visiva non percepibile ad occhio ma non si può certo parlare di nudità visto che la società non ha disattivato il filtro. L’obiettivo era di catturare colorazioni particolari per lunghezze d’onda non percepibili. L’infrarosso, infatti, viene usato per scattare e riprendere in ambienti bui ed è normalmente limitato dal costruttore a bordo dei propri smartphone.

Ad accorgersi della possibilità di uno smartphone spione è stato il giornalista Ben Geskin che in una analisi ha scoperto la possibilità di vedere oggetti nascosti tramite Raggi X. Lo sviluppatore Guilherme Rambo, inoltre, si è divertito a modificare la fotocamera infrarossi Face ID del suo iPhone per riprodurre il medesimo effetto dei OnePlus 8 Pro.

Per quanto riguarda la visione del nudo è stata provata la visione in chiaro per specifiche condizioni. Come dimostrato, infatti, la vista ad infrarossi penetra i tessuti creando un blando effetto trasparenza che funziona al meglio su colori scuri e ad una certa angolazione e distanza.

Al momento il filtro è stato disattivato per arginare potenziali problemi della privacy con il team cinese che ha spiegato:

“Sebbene riteniamo che questa fotocamera offra agli utenti la possibilità di essere più creativi capiamo le preoccupazioni”.

FONTEagi
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