patrimoniale

Mentre il Governo non ha ancora sciolto le riserve sul cosiddetto Decreto Aprile, e probabilmente si chiamerà decreto maggio, nonostante tutto si fa largo in maniera silenziosa l’idea di applicare una tassa patrimoniale sulla base della liquidità di denaro in giacenza sul conto corrente degli Italiani.

Purtroppo tutti i giornalisti lo stanno dicendo da settimane che i conti non tornano, visto che le misure economiche straordinarie per fronteggiare l’emergenza Coronavirus sono state ingenti. Al netto di soluzioni creative che per ora latitano, quella che dovrebbe attestarsi su una manovra finanziaria da 70 miliardi di euro per rilanciare l’Italia non può certo essere destinata a ingrossare il debito pubblico.

 

Ipotesi patrimoniale: come difendere il conto corrente dal prelievo

Al solo sentire parlare di patrimoniale, l’ansia dei risparmiatori cresce a dismisura. Per questo in molti si chiedono quale sia il modo migliore per mettere al sicuro i soldi che tanto faticosamente hanno messo da parte sul conto corrente. Un’alternativa è il trasferimento dei contanti su assegni circolari, ma non è detto che la mano del Fisco non possa essere estesa anche agli assegni già emessi ma non ancora incassati.

Una soluzione migliore sarebbe l’oro, il bene rifugio per eccellenza che sfugge a ogni patrimoniale. Ma non possiamo investire il nostro denaro su questo metallo prezioso senza prima aver ponderato bene l’asset e valutato il rischio di oscillazioni del valore.

Come gli assegni circolari, chi ha pensato di nascondere tutti i propri averi in una cassetta di sicurezza non può stare al sicuro al 100%. Lo strumento del Decreto Legge in mano al Governo potrebbe essere usato anche contro tali forme di deposito, semplicemente operando in maniera retroattiva a prima dello svuotamento del conto corrente.

Un ultima alternativa, forse efficace al 100% ma comunque pericolosa, è aprire un conto all’estero. Svizzera, Germania o altri paesi, a voi la scelta: l’importante è andare in una banca inserita in un tessuto economico che non prevede prelievi forzosi dai conti correnti. Legalmente si può fare, basta comunicare il tutto al Fisco, ma non sappiamo se anche qui il Governo si potrebbe inventare qualcosa. 

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