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In queste ultime settimane gli utenti in rete non fanno altro che discutere sulla nuova notizia relativa ai conti correnti e al pignoramento. Tantissimi consumatori, infatti, sono spaventati da questa possibilità perché da un momento all’altro potrebbero ritrovarsi senza soldi sul proprio conto corrente.

Si tratta di un lavoro svolto dall’Agenzia delle Entrate, ma da qualche anno a questa parte è un lavoro del Fisco con dei poteri molto più ampi. Ecco in quali casi può avvenire il pignoramento del conto corrente.

Conto corrente: ecco in quali casi il pignoramento può avvenire

Con il passare degli anni, la procedura del pignoramento è decisamente più snella e differente. Per esempio, non è più necessaria la figura del giudice per ottenere l’apposito mandato per effettuare la procedura in modo corrente.

I consumatori, comunque, non possono ritrovarsi da un giorno all’altro con il conto corrente azzerato perché il pignoramento avviene soltanto in caso estremi e se il contribuente in questione possiede abbastanza denaro per saldare l’intero debito. Inoltre, il Fisco pone un limite di sessanta giorni per scegliere la soluzione migliore tra: 

  • Saldare l’intero debito in un’unica soluzione;
  • Utilizzare una rateizzazione;
  • Procedere con il prelievo forzoso.

Il Fisco ha la possibilità di procedere il prelievo forzoso anche in un secondo caso. In particolare, quando il debitore ha fatto trascorrere i sessanta giorni di tempo senza scegliere alcuna soluzione proposta.
Da come è possibile notare, non si tratta di una procedura aggressiva e sistematica. Tutti i consumatori, dunque, possono stare tranquilli perché il pignoramento forzoso del conto corrente non avviene da un momento all’altro.

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