Truffe call center: utenti TIM, Vodafone e Iliad nei guai Potrebbe essere la telefonata più cara della tua vita quella intrattenuta con questi Call Center. Alcuni sedicenti personalità hanno inventato un modo per recuperare qualcosa come 1 Euro al secondo da una semplice ed apparentemente innocua chiamata.

Tramite la pagina Facebook della Polizia Postale si è venuti a conoscenza della truffa Wangiri. Perpetrata da bot elettronici con numeri del Regno Unito e della Tunisia rappresentano un modo sicuro per avere bollette assurde e credito della SIM prosciugato fino a renderla del tutto inutilizzabile. Ecco i numeri neri da tenere d’occhio sul vostro telefono.

 

Call Center spietati contro gli italiani: la truffa costa un sacco di soldi, attenzione

Pochi secondi ed un foglio da 5 euro prende il largo verso il sistema di monetizzazione degli hacker prodigio. Un bot assume le sembianze umane contattando numeri a caso nel tentativo di ottenere un nuovo contatto. Fanno semplicemente uno squillo – da qui il nome Ping Call di cui si è parlato anche al programma TV Le Iene – e poi aspettano che l’utente richiami. Quello è il segnale di accettazione delle condizioni per numeri a pagamento. Questi richiedono fino ad 1,50 Euro al secondo.

I clienti che per primi hanno avvertito la minaccia sono corsi ai ripari installando applicazioni Android ed iOS come Truecaller per stare fuori dai guai. Tra l’altro gli utenti con linea fissa si guardano bene dal dare credito a numeri strani che appaiono sui display dei propri telefoni. In caso di sospetto SPAM è sempre meglio evitare di rispondere o richiamare direttamente il numero. Piuttosto mettetelo in Black List per stare al sicuro.

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