truffa del bancomat

In questo periodo di forte immobilità sociale sono diventati più evidenti i crimini informatici e anche quelli che appartengono alla tradizione. Infatti, in alcune città d’Italia si sta creando una pletora di individui che staziona vicino a bancomat e postamat in attesa di poter inscenare la loro truffa. Quando si accorgono che qualcuno ha appena prelevato denaro dallo sportello, si avvicinano all’ignaro cittadino raccontando di essere una sua vecchia conoscenza, di avere qualche parentela o amicizia in comune: insomma, qualsiasi cosa per attaccare bottone.

L’importante è focalizzare l’attenzione della vittima sul fatto che la storia è credibile e che la loro conoscenza in comune lo avrebbe aiutato nel bisogno. Si tratta di un favore, noi lo chiameremmo estorsione, ma fatto sta che se vi capita una cosa del genere fuggita via a gambe levate.

 

Attenzione a quando prelevate dal bancomat: guardatevi intorno

Dunque, a lato dei più comuni reati, annoveriamo anche questo espediente per cercare di spillare un po’ di denaro al bancomat. E non parliamo di casi isolati in singole regioni e città, ma di una vera e propria fenomenologia a macchi d’olio in Italia che affligge le zone antistanti gli sportelli.

Le forze dell’ordine fanno sicuramente del loro meglio per contrastare questi e altri comportamenti deviati della popolazione, ma i criminali sia online che offline sono sempre in vantaggio. Possiamo solo sperare che prima o poi ci sia una rete unificata che supporti il controllo e la prevenzione di queste attività criminali.

In qualche modo siamo in realtà sicuri che gli strascichi dell’emergenza Coronavirus si protrarranno a lungo nella gestione delle città. L’impegno e la professionalità di chi quotidianamente ci protegge potrebbe infatti ricevere un pesante aiuto dalle istituzioni governative. Non a caso, moltissime voci autorevoli e associazioni dei consumatori sono preoccupati del destino della nostra privacy ormai ceduta sull’altare delle cause di forza maggiore.

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