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Siamo nella nuova era. Il mezzo di comunicazione in voga è ormai solo e unicamente Whatsapp. Non esiste più l’idea di dover premere un tasto tante più volte quanto necessario per arrivare alla lettera giusta da inserire. Tantomeno sentiamo più la mancanza di non poter inviare un’immagine ad una persona cara. Siamo nella nuova era e i vecchi SMS (Short Message Service) appartengono al passato.

La storia che questi hanno fatto rimarrà per sempre nel cuore di tutti. Difatti gli SMS resteranno l’unico mezzo che non ha bisogno di essere scaricato su nessun playstore. Inoltre saranno sempre presenti, anche senza ciò che oggi definiamo “indispensabile” e mi riferisco alla connessione alla rete.

Oggi, per chi ancora non la sapesse, vogliamo parlarvene.

SMS: la storia dello Short Message Service da ieri ad oggi

L’SMS nasce nel 1984 quando l’ingegnere (che lavorava nell’azienda Nokia) Matti Makkonen, pensò di unire l’invio dei messaggi alla tecnologia mobile. Solo nel 1985 Friedhelm Hillebrand (ingegnere dello sviluppo degli SMS) arrivò alla conclusione che i messaggi dovevano avere massimo 160 caratteri in totale. Anni dopo nacquero i primi cellulari ma gli utenti che ne possedevano uno, potevano solo riceverli e non inviarli.

Da quel dì ad oggi sono cambiate molte cose, come per esempio l’abbreviazione di alcune parole o l’aggiunta di un simbolo, nonché la nascita degli emoji. Si sviluppò anche il T9 (correttore automatico), di conseguenza la tastiera QWERTY, e metodi di scrittura più veloci quali lo Swype, che si utilizza scorrendo il dito da una lettera all’altra.

 

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