Bonus 600 euro, sito INPS bloccato nel primo giorno di richieste: è caos

Negli ultimi anni, con l’uso spasmodico e a volte maniacale di internet, ci siamo interrogati tutti se i nostri dati personali  siano al sicuro o meno. La nostra privacy è fondamentale, considerando che al giorno d’oggi tutti i nostri dati sensibili sono online.

Gli esperti del settore hanno ribadito più volte l’importanza di muoversi in rete sempre attraverso canali ufficiali e riconosciuti, per non incappare in truffe e siti poco seri. Bene, quale canale ufficiale più autorevole del sito INPS? Nella giornata di ieri 1 aprile 2020, sul sito dell’INPS è successo qualcosa che ha davvero dell’incredibile.

Una grave falla nel sistema di sicurezza ha rivelato i dati personali di migliaia di persone

Il 1 aprile 2020 era la giornata in cui si poteva richiedere il bonus di 600 euro per i titolari di Partita Iva. Bonus messo a disposizione dal Governo per l’emergenza coronavirus. Una gravissima falla nel sistema di sicurezza del sito ha messo a disposizione i dati personali a chiunque accedesse al sito. Nome, cognome, codice fiscale, indirizzo di residenza e come se non bastasse, anche il numero di telefono. Bastava accedere alla pagina My Inps e senza fare nulla ci si ritrovava immersi in profili altrui, con tutti i dati sensibili annessi. Le versioni ufficiali, come quella del Presidente Conte, hanno addossato la colpa ad un attacco hacker durato 5 minuti, che ha mandato in tilt tutto il sistema. Anche il presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, ha dato la colpa ad un attacco esterno.

Di diverso avviso Antonello Soro capo Garante della Privacy, che ha definito l’episodio grave e molto preoccupante. Soro ha assicurato che verranno presi provvedimenti in merito, valutando anche errori interni e nella progettazione. Sta di fatto che al click day per il bonus da 600 euro ci si preparava da diversi giorni. Se il risultato è stato questo, non osiamo neanche lontanamente immaginare cosa succederà se l’emergenza si protrarrà più del dovuto.

 

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