conti correnti chiusi

Tra le misure a sostegno del reddito espresse nel decreto “Cura Italia” spiccano per efficacia la CIGD ( Cassa Integrazione in Deroga ) ed il congedo straordinario. Si tratta di strumenti destinati ad un vasto pubblico di lavoratori che tuttavia hanno regole, tempi e capacità retributive differenti. L’obiettivo però è comune e cioè quello di aiutare le famiglie italiane a superare le difficoltà economiche di questo periodo dove l’epidemia da Coronavirus ha imposto pesanti restrizioni.

Limitazioni che nel tempo sono diventate sempre più rigide e che hanno portato il Governo a lasciare in attivo solo le produzioni essenziali insieme alla rivendita dei beni di prima necessità. I sindacati stanno lavorando per rendere agevole la richiesta di tutte le misure stabilite dal decreto e già da oggi ci si può fare un’idea di quale strumento di sostegno al reddito sia più convenienti.

 

CIGD o Congedo Straordinario? Una breve analisi sulle loro caratteristiche.

La cassa integrazione in deroga ha effetto retroattivo e può essere richiesta per un periodo totale di 9 settimane. Essa consente al lavoratore di ottenere l’80% della sua retribuzione anche se importi più precisi saranno espressi al termine della contrattazione con i sindacati. Nella fattispecie la Uil ha stimato un calo del reddito mensile pari a 376 euro netti a fronte di uno stipendio netto di 1.316 euro. Un calcolo che vedrebbe la retribuzione corrisposta in regime di cassa integrazione aggirarsi intorni ai 940 euro netti. Ovviamente non sono contemplati straordinari, festività, premi produzione e tutti gli incentivi al reddito che normalmente si percepiscono.

Il congedo straordinario invece prevede 15 giorni di assenza ed è retribuito in base a chi ne fa richiesta. Per coloro che hanno figli sotto i 12 anni il congedo è pagato al 50 % mentre per i genitori di ragazzi con età superiore non è prevista alcuna retribuzione. Inoltre questo congedo può essere richiesto in più tranche perché strettamente legato alla chiusura delle scuole e dunque non bisogna usufruirne in maniera continuativa. Sempre da calcoli fatti dalla Uil facendo riferimento allo stipendio di cui sopra, in questo caso si avrebbe una decurtazione pari a 412 euro ottenendo uno stipendio di 904 euro netti mensili. Tirando le somme e considerando che nel caso di congedo straordinario solo alcune categorie potrebbero continuare a godere di una retribuzione parziale, è evidente che ad oggi sia la CIGD la misura maggiormente conveniente.

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