batterie smartphone del futuro

Come già discusso in precedenza, l’ultima vera frontiera per l’innovazione tecnologica sarà il superamento della tecnologia a ioni di litio per le batterie. Numerosi sono i progetti che stanno approntando accumulatori con nuovi materiali e soluzioni, e spesso tra grafene, diamanti, energia nucleare e altro abbiamo un po’ perso la bussola. Vediamo quindi quali sono i progetti realmente in corso d’opera che potrebbero vedere luce nel prossimo futuro.

Partendo dal grafene, una società statunitense chiamata Real Graphene sta lavorando su batterie con celle potenziate con questo materiale per immetterle presto sul mercato. Il CEO Samuel Gong afferma che il prodotto offre i vantaggi tipici già noti del grafene: la grande velocità di ricarica, l’autonomia e la capacità di resistere ai cicli di ricarica molto meglio del litio. Una tradizionale batteria richiede in media 90 minuti per ricaricarsi, mentre una al grafene con un volume di 3.000 mAh necessita solo 20 minuti con una stazione di ricarica a 60 W. La resistenza ai cicli di ricarica è dovuta all’estrema capacità conduttiva del grafene che garantisce alle singole celle di generare meno calore, unita a una più bassa esposizione a possibili incidenti.

 

Batterie smartphone: come saranno fatti gli accumulatori del futuro

In ambito accademico l’Università di Bristol ha visto nascere una batteria che imbriglia la forza nucleare radioattiva in diamanti artificiali: un accumulatore che potrebbe alimentare uno smartphone per quasi 5.000 anni. Il ricercatore capo Tom Scott ha sviluppato un modello di trasformazione di gas radioattivi in diamanti che convertono la radiazione in energia elettrica come batterie nucleari.

Secondo Scott, l’occasione di poter vedere un giorno la sua scoperta commercializzata su larga scala potrebbe “cogliere due piccioni con una fava”. Le scorie pericolose per l’ambiente stoccate chissà dove potrebbero avere una seconda vita, mentre si potrebbe  superare la tecnologia delle attuali batterie a ioni di Litio. 

Infine parliamo delle batterie nucleari in formato tascabile. Infatti arriva da un laboratorio di ricerca russo in cui si è riusciti a imbrigliare il decadimento del nichel-63 all’interno della polarità tipica di anodo e catodo. La nuova pila ha la possibilità di estendere la sua vita media e l’autonomia in una singola carica fino a 10 volte delle attuali batterie.

Ovviamente avrete già sentito parlare di batterie nucleari, ma mai si era raggiunto un risultato simile tanto da sostituire gli attuali accumulatori a litio. Per ora si parla di 3.300 milliwatt all’ora per ogni grammo di materiale, e se tale batteria venisse immessa sul mercato potrebbe rivoluzionare il mondo. A partire dagli smartphone, ogni apparecchio elettrico dipendente da una reazione chimica chiamata ossidoriduzione potrebbe alimentarsi con energia pulita e quasi infinita.

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