soldi fermi sul conto corrente

Ogni anno milioni di Italiani perdono progressivamente denaro lasciato fermo sul conto corrente senza neanche saperlo. Utilizzato per molto tempo come una forma di risparmio dalle famiglie, oramai le spese sostenute mensilmente e l’inflazione impattano il valore del denaro fino al 18% in meno.

Meno soldi ci sono sul conto e più velocemente spariscono sotto i colpi delle spese fisse che la banca vi addebita ogni anno. Se optate per un rapporto bancario con un istituto online le cose vanno meglio, ma comunque i costi di tenuta conto rimangono e non è possibile guadagnare tenendo fermo il denaro.

 

Soldi fermi sul conto corrente: ogni anno i clienti perdono denaro

Oltre alle tasse il vero problema che ci affligge è la perdita di potere d’acquisto, laddove la BCE nell’area europea stima un’inflazione media al 2%. Eppure, fatte queste premesse che più o meno sono note a tutti, gli Italiani perseguono nella politica di lasciare i soldi fermi in banca. Infatti, secondo gli ultimi dati a disposizione della Banca d’Italia, negli istituti di credito sono parcheggiati circa 1.371 miliardi di euro: denaro che, costi alla mano e inflazione, in cinque anni perderebbe quasi 130 miliardi di valore.

Nonostante questo sistema a perdere, esistono diverse soluzioni per evitare che di buttare via i soldi dalla finestra tenendoli in banca. Secondo gli esperti di finanza, bisogna seguire alcune semplici regole per recuperare i costi annuali, e una di queste è tenere sul conto soltanto piccole somme. Il resto deve essere per forza investito, e potete avvalervi dei consigli di un consulente del vostro istituto per valutare le diverse soluzioni in base al vostro capitale.

Non è un gran momento per aprire dei conti deposito con denaro vincolato, e nemmeno il mercato delle obbligazioni offre grandi guadagni, pertanto conviene investire in azioni con le dovute moderazioni. In tal senso non bisogna puntare tutto il vostro denaro sui titoli in borsa, ma diversificare gli investimenti tra prodotti a rischio con altri più bilanciati. In genere, meglio non rischiare più del 25% del proprio capitale in borsa.

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