E’da poco iniziato il nuovo anno e si sa, il 2020 sarà l’anno all’insegna del 5G. Nonostante il mondo intero si prepari a quella che sembra essere la rivoluzione del decennio, che sarà in grado di stravolgere il quotidiano portandoci dritti nel futuro, c’è chi pensa già alla connessione del futuro, il 6G.

In alcune aree del mondo le celle per la nuova rete sono già attive, in altre zone si stanno attivando ora. In Italia da poco gli operatori hanno inserito le prime offerte comprendenti anche il nuovo standard per le comunicazione mobile a prezzi però, decisamente fuori mercato.

Ma perché abbiamo citato il 6G? Per chi non lo sapesse, il colosso cinese Huawei è leader anzitutto di infrastrutture, modem e ponti per le telecomunicazioni; soltanto in un secondo momento si è affermato come produttore di telefonia nel panorama degli smartphone. Ad oggi è infatti la punta di diamante fra i diversi operatori che hanno scelto proprio infrastrutture del brand cinese per lo sviluppo della nuova tecnologia.

Huawei per essere la numero uno sul pianeta ha dovuto iniziare la ricerca dieci anni fa, quando ancora si stava affermando timidamente il 3G nei diversi Paesi e Apple presentava il primo dispositivo che supportava tale tecnologia (iPhone 3G, ndr). Oggi, nel 2020, sappiamo che il brand di Zhengfei ha iniziato le prime ricerche proprio sul 6G, giocando con un anticipo di ben dieci anni rispetto ai competitor.

 

La prima ricerca sul 6G deriva dai Huawei Labs canadesi

 

Sembra proprio che il fulcro principale della ricerca siano i Huawei Labs in Canada. Ad oggi è vero che non si ha nulla di concreto sottomano, tuttavia si inizia a parlare attivamente del nuovo standard grazie anche al recente investimento di 2 miliardi che ha ricevuto l’azienda. Tale ingente somma di denaro sarà – quasi sicuramente – investita nello sviluppo di una prima forma di 6G.

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