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Negli scorsi giorni è scoppiato un piccolo scandalo in merito agli smartphone Samsung. Secondo quanto riferito da un utente di Reddit in possesso di uno dei tanti modelli in circolazione del colosso sudcoreano, c’era uno strano traffico di dati verso domini cinesi. L’uomo ha subito etichettato tutto quello come l’effetto di uno spyware presenti sui suddetti dispositivi. Più precisamente, si fa riferimento all’applicazione presente di default Device Care.

Per chi non lo sapesse, quest’ultima è un’applicazione costituita da diversi strumenti utili a mantenere lo smartphone veloce grazie alla possibilità di gestire molti aspetti di Android. Tale applicazione è di proprietà di Samsung, ma è stato sviluppata in collaborazione con una compagnia cinese il cui nome è Qihoo 360. A quest’ultima, che ha i propri serve in Cina, arrivano effettivamente dei dati raccolti dall’app in questione.

 

Samsung e i dati inviati in Cina: pericolo o no?

Samsung in primis non nega questo flusso di informazione, ma ci tiene a far sapere che questi dati non nascondono niente di importante, niente che può in qualche modo far identificare il possessore dello smartphone. Si tratta di informazioni generiche, ma necessarie per permettere il lavoro di ottimizzazione dell’archiviazione, uno degli scopi effettivi che si pone l’applicazione. Informazioni come la denominazione della versione del sistema operativo, del modello di telefono, la memoria disponibile e quella massima.

Accusare Samsung di nascondere consapevolmente degli spyware cinesi all’interno dei propri smartphone è quindi falsa. Niente avviene lontano dalla luce del sole e informandosi si scopre che è tutto legittimo.

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