Ulteriori problemi per l’Iran si aggiungono alla già imminente crisi fra lo Stato e gli USA. Nella giornata di Mercoledì 8 Gennaio alle 6:14 (all’alba dell’orario del luogo) un aereo Boeing 737 della Ukraine International Airlines diretto a Kiev si schianta al suolo poco dopo il decollo.

Le 176 persone che erano a bordo (167 passeggeri e 9 vittime dell’equipaggio) son morte sul colpo. Nessun superstite, purtroppo. Quasi tutte le vittime erano iraniane, ma vi erano persone di tutte le nazionalità. Stando al report redatto dal Ministro degli Esteri ucraino Prystaiko, sull’aereo erano presenti 82 cittadini dell’Iran, 63 canadesi, 10 della Svezia, 11 ucraini, 4 tedeschi, 4 afghani e 3 britannici. Anche il presidente dell’Ucraina Zelensky, che aveva in programma di andare ad Oman, ha dovuto annullare il viaggio per raggiungere immediatamente la meta del disastro.

 

Un Boeing precipita dopo un attacco iraniano alle basi irachene: semplice coincidenza o…?

 

Dopo una pioggia di missili dell’Iran su alcune basi irachene che avevano in custodia truppe dell’esercito americano, è avvenuto il disastro. Per via delle tensioni geopolitiche dell’Iran con gli Stati Uniti d’America, si è pensato subito ad un attacco militare, mentre invece l’ipotesi che si sta avvalorando vede in un guasto tecnico il motivo dello schianto.

Il portavoce delle autorità aeroportuali della FARS (Agenzia di stampa iraniana) ha fatto sapere che il velivolo si è schiantato a causa di problemi tecnici. Secondo invece l’Irna, un’altra agenzia di stampa, sembra che il Boeing sia precipitato per un incendio al motore, accorso in seguito ad un attacco. A dirlo è il funzionario del ministero delle infrastrutture stradali dell’Iran, Qassem Biniaz.

 

Come ha fatto il Boeing 737 a schiantarsi?

 

Stando ad una veloce lettura della prima scatola nera sembra che il Boeing 737 800 abbia raggiunto un’altitudine di oltre 7925 piedi (stiamo parlando di soli 2,4 chilometri) per poi scomparire improvvisamente dalla visuale del radar. Il tempo di volo percorso è stato di 2 minuti e 42 secondi dopo il decollo. A questo link è possibile visionare alcune delle fotografie scattate a seguito del disastro in un zona rurale vicino l’aeroporto.

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