Un brutto decennio per gli operatori telefonici, che secondo un recente studio hanno perso più di un quarto dei propri guadagni nel giro di 9 anni.

Per avere un’idea di che cifre si parli, basta sapere che gli ammanchi complessivamente toccano gli 11 miliardi di euro, riguardando più o meno da vicino tutte le aziende del settore.

E’ quanto emerso dal Rapporto sulla Filiera delle Telecomunicazioni in Italia del 2018, la statistica che ha rivelato che gli operatori risultano aver perso tra il 24% e il 27% dei guadagni rispetto al medesimo periodo di riferimento precedente.

Ma perché questo crollo così grave e imprevisto? Quali sono stati i fattori scatenanti che hanno portato ad una simile disfatta?

E’ difficile individuare un’unica motivazione, tenendo conto delle dinamiche che si sono susseguite in questo decennio. D’altronde, alcuni fattori potrebbero aver inciso maggiormente rispetto ad altri, e questo potrebbe giustificare il risultato del Rapporto.

Operatori telefonici in calo: in 9 anni persi oltre 11 miliardi

Non è un segreto, infatti, che per diversi anni gli operatori abbiano spesso tenuto una condotta deplorevole nei confronti dei propri clienti, tentando di raggirarli con la tariffazione a 28 giorni o attivando servizi aggiuntivi a pagamento (ne abbiamo parlato qui) non richiesti dall’utente.

Sicuramente molto ha fatto il clima di competizione aspra e senza scrupoli, accentuato dall’arrivo in Italia dell’operatore Iliad – che ha promesso, e finora mantenuto, bassi costi ma bundle corposi, garantendo contestualmente trasparenza nella stipula del contratto e nessun costo nascosto in qualche clausola poco chiara.

Il 5G potrebbe rappresentare il momento di ripresa come anche quello della totale disfatta. D’altra parte, le applicazioni della nuova connessione vanno ben oltre il concetto di semplice rete mobile, perciò gli operatori confidano molto nell’efficienza e nella necessità di una simile struttura. Che potrebbe essere la chiave di salvezza per molti.

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