Facebook

Negli ultimi mesi, un gruppo di ricercatori di Cnr-Isti, l’istituto di Scienza e tecnologia dell’informazione, ha ideato un metodo per cercare di rendere il social network Facebook più efficiente di ora.

Più precisamente hanno voluto creare un metodo per verificare il corretto funzionamento in maniera continuata della piattaforma, anche di fronte a frequenti aggiornamenti. Scopriamo i dettagli della questione.

 

Facebook potrebbe essere più efficiente grazie a degli italiani

I ricercatori italiani hanno conquistato uno dei 10 premi messi in palio da Facebook Research grazie ad un bando internazionale, che invitava progetti che aiutassero a mitigare gli ingenti costi delle attività di testing e validazione che vanno effettuati per garantire l’operatività di grandi piattaforme come quella di Menlo Park. Il progetto è stato elaborato da Breno Miranda, Antonia Bertolino di Cnr-Isti di Pisa, con Emilio Cruciani e Roberto Verdecchia.

Una nota del Cnr spiega: “il progetto si è imposto tra i vincitori superando ben oltre 100 proposte provenienti da tutto il mondo e giudicate di elevata qualità, come rimarcato nel rivelare le proposte vincitrici da Mark Harman, ricercatore di Fb e promotore del bando“. In tutte le grandi piattaforme come Microsoft, Google e Facebook, il testing assume sempre delle dimensioni complesse. A causa di questo, un problema è costituito dai così chiamati flaky test oppure test fragili. Significa che uno stesso software eseguito nelle medesime condizioni a volte termina con successo e altre volte fallisce.

Per cercare di capire se un fallimento è dovuto ad un flaky test basta rilanciare lo stesso test più volte di seguito, verificando poi se il risultato sia sempre lo stesso. Non possiamo che essere soddisfatti che dei ricercatori del nostro Paese siano riusciti ad ottenere un premio così importante.

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