sciopero corrieri amazon

Piove sul bagnato per Amazon Italia perché proprio in concomitanza di questi giorni caldissimi per il Black Friday i lavoratori addetti alla distribuzione merci hanno annunciato uno sciopero nelle sedi di Brandizzo in provincia di Torino e Marene in quella di Cuneo.

Da oggi 27 novembre e per sedici ore consecutive senza preavviso la linea di produzione dei pacchi Amazon si fermerà inesorabilmente, e la scelta dei giorni immediatamente precedenti al Black Friday non è stata fatta a caso. Normalmente l’appuntamento più atteso dell’anno genera qualcosa come 2 miliardi di euro in introiti per l’azienda,  dei quali 1,4 provengono dalle transazioni sulle piattaforme di e-commerce.

 

Amazon Black Friday: i corrieri scioperano, a rischio le consegne

Alla base della protesta dei lavoratori del settore logistica, capitanati dal sindacato UIL Trasporti, c’è la gestione dei carichi di lavoro, i quali sono percepiti come estenuanti, e la richiesta di una maggiore sicurezza sul luogo di produzione. Lo sciopero riguarda soltanto le imprese piccole e medie specializzate nelle consegne partner del colosso americano, quindi non parliamo di dipendenti diretti.

Amazon commenta l’accaduto in una nota stampa:”Amazon richiede che tutti i fornitori di servizi di consegna rispettino il Codice di Condotta dei Fornitori Amazon, e garantiscano che gli autisti ricevano compensi adeguati, siano trattati con rispetto […] Il numero di pacchi da consegnare è assegnato ai fornitori di servizi di consegna in maniera appropriata e si basa sulla densità dell’area in cui devono essere effettuate le consegne, sulle ore di lavoro, sulla distanza che devono percorrere. Amazon assegna le rotte ai fornitori di servizi di consegna che poi le assegnano ai loro autisti sulla base della loro disponibilità.

Su tutte le furie il Codacons, l’associazione dei consumatori, il quale ha definito lo scioperoassolutamente inopportuno e causerà disagi e problemi ai consumatori italiani“. E lo sciopero si farà, nonostante le richieste di differita da parte di Rienzi che aggiunge:”condividiamo le ragioni dei lavoratori, perché la sicurezza e la legalità deve essere garantita, ma riteniamo sia sbagliato colpire gli utenti nel momento dell’anno in cui si concentra un elevato numero di acquisti online”.

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