La società di Mountain View è sempre molto attenta a seguire e anticipare le esigenze del pubblico, per potersi trovare sempre in linea con le nuove tendenze dei propri utenti.

D’altra parte, pur avendo introdotto moltissime app innovative o decisamente superiori alla media per qualità di servizi e ottimizzazione nell’utilizzo – oltre a produrre per queste continui aggiornamenti – non è mai riuscita a sfondare nel ramo delle app di messaggistica.

L’esperimento Hangouts, che si può dichiarare ufficialmente fallito, ha infatti dimostrato la sostanziale mancanza di proposte per fronteggiare la spietata concorrenza di colossi come WhatsApp, Telegram e Messenger.

Ma ora Google sembra aver tirato fuori dal cilindro un’idea decisamente coraggiosa e audace, che potrebbe fruttargli uno spazio preferenziale nel panorama delle applicazioni per chat.

Big G sta letteralmente reinventando gli SMS, rendendoli smart.

Google rilancia gli SMS grazie al protocollo RCS

L’app che ospiterà questa piccola grande rivoluzione si chiamerà semplicemente Chat, e al momento risulta già in rodaggio in Francia e Gran Bretagna, dove si sta predisponendo questo nuovo servizio per gli utenti. Google non ha infatti voluto attendere che gli operatori vi si adeguassero, inserendo le modifiche del caso “dall’interno” direttamente attraverso il proprio OS Android.

A permettere tutto questo sarà il nuovo protocollo RCS (acronimo di Rich Communication Services) che renderà gli SMS 2.0 sostanzialmente molto più simili agli iMessage di casa Apple o al tipo di opzioni utilizzabili su WhatsApp piuttosto che a normali messaggi.

Ma dov’è dunque la novità?

Portare questo genere di interazioni via SMS anziché sfruttando le app di messaggistica renderebbe la piattaforma direttamente integrata nel sistema operativo, non dovendo quindi ricorrere ad app di terzi per ottenere gli stessi servizi. Inoltre, la dimensione di questa innovazione avrebbe proporzioni globali, e potrebbe perfino prescindere dall’OS investendo anche i dispositivi Apple, in futuro.

Per capire effettivamente che dimensioni potrà avere questa introduzione, però, sarà necessario attendere i riscontri derivanti dall’attivazione del servizio in questi primi due Paesi. A seguito dell’analisi dei dati emersi, Google dovrà decidere se portare avanti o meno questo ambizioso progetto.

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